Gli amari italiani si sono presi la loro rivincita negli ultimi anni. Hanno rubato la scena agli altri spirits nel mondo della mixology e fatto il loro ingresso nei menù dei ristoranti stellati. 

Oggi è tutta una corsa a riscoprire le formule antiche e a creare nuovi prodotti a base di essenze di erbe. 

Gli amari in origine erano elisir usati per favorire la digestione. Apprezzati nel Rinascimento e popolari nei salotti nobiliari a fine Ottocento, tra alterne vicende erano piombati nel dimenticatoio negli anni Settanta del secolo scorso. Fino al riscatto di questi ultimi anni: una moda partita dagli States e che ha contagiato ben presto lo Stivale.

Una storia affascinante, quella dell’amaro, che merita di essere ripercorsa nelle sue tappe principali.

Ed è proprio per questo che oggi non poteva mancare la  mia presentazione di “Un Amaro di tutto Rispetto” DON CARLO, liquore a base di erbe, spezie e mallo di noci che fa 30 gradi alcolici, nato nel 1994 da un progetto di Carlo Gargiulo e della moglie Angela Caliendo, titolari di Coloniali Enoteca Gargiulo, enoteca fondata nel 1966 ad Eboli.

Don Carlo è un amaro perfetto da assaporare come dopo pasto nelle serate estive sia per le sue spiccate proprietà digestive sia perché è ideale da bere ghiacciato. Se freddissimo, tutte le caratteristiche organolettiche vengono esaltate al massimo. 

Don Carlo vuole essere un amaro tradizionale che però differisce dal classico Nocino del Vesuviano, infatti si può considerare un’unione tra amaro tradizionale e Nocino: rispetto a quest’ultimo vanta tra gli ingredienti il caramello, che ne ammorbidisce il sapore. 

Un liquore al contempo dolce e amaro, antico e moderno, da gustare liscio o con ghiaccio e che può anche essere impiegato come base per la preparazione dei cocktail. 

Di colore nero, ha profumo intenso di noci e di spezie e gusto intenso, molto aromatico. 

Insomma, come dice l’azienda, è un amaro che esce fuori dallo schemi mantenendo la tradizione.

E voi lo avete già degustato?